giovedì 12 gennaio 2012

Prevalentemente unico o unicamente prevalente?

Premessa: in Italia esiste un solo partito serio, si chiama Partito Democratico. E' l'unico partito in cui si votano gli organismi dirigenti in modo più o meno regolare, l'unico partito in cui si discute la linea politica, anziché affidarsi al Vangelo del leader, anche se pare i caminetti ufficiosi spesso prevalgano sulla direzione nazionale.

Comunque nel PD si discute, e la cosa su cui ci si trova meno d'accordo è il lavoro.
Semplificando c'erano la proposta Fassina (ufficiale, quella di "maggioranza") che diceva: progressivo aumento di tutele ai precari, e quella (di minoranza, diciamo Boeri-Ichino) che diceva: contratto unico, pari tutele per tutti, le tutele aumentano con l'anzianità lavorativa.
Poi un giorno Fassina disse che la proposta di maggioranza, era di maggioranza schiacciante: 98%.
Cacchio, complimenti!

Poi B. cade, si fa un Governo serio, che pensa che il precariato sia un problema. La ministro scavalca il PD (ufficiale?) a sinistra e dice che le piace la proposta del contratto unico.

Cavolo, allora che si fa?
Un mini-caminetto, e si decide di aggiornare la posizione del PD, che finalmente trova la sintesi.
Però, c'è un problema: non si può mica dire che l'autoproclamato 98% aveva sbagliato tutto e che aveva ragione il presunto 2%?

Allora si dice così. Il PD è per il contratto prevalente.
Questa cosa mi fa un po' ridere: come se per la maggioranza dei lavoratori potesse valere un contratto unico, e per una minoranza (il 2%, il 40%?) tutte le altre 45 forme di lavoro parasubordinato descritte benissimo da Raffaele.
Se però si legge l'articolo par di capire che il contratto prevalente andrebbe applicato a tutti i neo-assunti: allora è un contratto unico? Oppure si dirà: per chi viene assunto vale il contratto prevalente, però uno può anche lavorare senza essere assunto (con ben 45 forme di contratto).

Non ci ho capito molto a dire il vero. Però mi par di capire che quando si vuole dire unico, ma non si può dire, allora si dice prevalente.

A volte si usa prevalente al posto di unico perché ci si accorge di aver detto una bischerata: lo fece la Gelmini che voleva il maestro unico e lo chiamò maestro prevalente.
A volte si usa prevalente al posto di unico e non ci si accorge che si sta dicendo una bischerata. Pare essere il caso di Fassina.

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