mercoledì 21 dicembre 2011

Maggioranza politica e maggioranza gastronomica

Già da lontano avevo fatto sommessamente notare come la maggioranza in commissione di vigilanza RAI sia rimasta quella di una volta, nonostante l'apparente frattura Lega-PDL.
Oggi, in Senato, abbiamo un'altra prova di come la maggioranza politica sia una cosa, però quando c'è da spartire, da controllare, dove si mangia, Lega e PDL sono ancora ben alleati.
Insomma, la Lega sarà all'opposizione, ma quando siamo a tavola, la Lega è sempre la solita: o mangia o regge la forchetta.

sabato 17 dicembre 2011

Civis Toscanus sum

Pisa, palazzo dei congressi, 12 gennaio 2010: Enrico Rossi apre la sua campagna elettorale per diventare Presidente della Regione Toscana.
Palazzo dei congressi strapieno, platea al buio, così sono costretti ad ascoltare invece che a chiacchierare. Apre la serata un operaio straniero (rumeno?) che parla l'italiano meglio di uno dei due consiglieri regionali del PD di Pisa (e non peggio dell'altro).
Tutto questo serve a chiedersi una cosa: perché una persona che vive nel nostro Paese, parla la nostra lingua (meglio anche del Sindaco di Adro, per capirsi), lavora nel nostro Paese, paga le tasse nel nostro Paese (a differenza di questo tizio qui, per esempio, e di molti altri), non possa votare.
Firenze, oggi, Piazza Santa Croce: Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, chiede che ai senegalesi feriti dalla furia omicida del pazzo di Casapound sia data la cittadinanza italiana.
Enrico Rossi, il Presidente di cui andiamo così orgogliosi, che da sempre afferma, in ogni occasione, che ai bambini di stranieri nati in terra italiana, dovrebbe spettare di diritto la cittadinanza italiana.
Le cose oggi sono un po' cambiate, il Governo è diverso da quando Enrico è diventato presidente della Regione, ed è più possibilista su questo tema.
Io vorrei, una volta tanto, che Enrico facesse di più, uno scatto in avanti, che dimostri come la Toscana sia ancora oggi terra di civiltà, di integrazione e di accoglienza.
A tutti i bambini nati in Toscana, figli di italiani o di stranieri, sia data simbolicamente la cittadinanza toscana. Certo, è solo una cosa simbolica. Però a volte è dai simboli che si deve partire.
E vediamo se qualche altra Regione ci viene dietro...

venerdì 16 dicembre 2011

Io l'ho sempre detto che era forte...

Un collega, uno dei fondatori dei RicAt, uno bravo, ma soprattutto un amico.
Che tiene alta la reputazione del CNR e della nostra Area di Ricerca.

Bravo e grazie, Mizio.

Bersani e Cambursano

Ho molto apprezzato le parole di Bersani nel dibattito parlamentare di oggi.
E sinceramente credo che, una volta tanto, in un Paese che pare tornare lentamente (o forse si avvia a diventare per la prima volta) un Paese Normale, la linea della responsabilità paghi.
Il PD può e deve fare di più, potrebbe ricordare al Paese che Monti non è incisivo come potrebbe perché deve pagare il prezzo dell'appoggio strumentale del PDL, ma Bersani oggi è stato veramente bravo, perché almeno ha inchiodato alle loro responsabilità pregresse il PDL e anche e soprattutto la Lega.
Stamani è anche successa una cosa grave, che consegna a Di Pietro la patente definitiva di demagogo e irresponsabile. Sarà dura ricostruire il filo dell'alleanza "naturale" delle forze del centrosinistra.

Per questo, per me, tra le cose da segnalare di oggi c'è la dichiarazione di voto di Cambursano.
Cambursano, chi era costui?
Semplicemente un deputato dell'Italia dei Valori che, in dissenso con il proprio partito, per responsabilità, ha deciso di votare a favore del Governo Monti.
Il Partito di Di Pietro è totalmente monocratico, forse peggio del PDL, la selezione della classe dirigente pessima, tanto è vero che molti ex-deputati dell'IDV, dopo un periodo di sottomessa obbedienza al capo, fanno il salto di casacca, senza alcuna coerenza politica.
Ecco, che un deputato dell'IDV sfidi Di Pietro in Parlamento, senza abbandonare il proprio Partito e che un deputato dell'IDV sia responsabile a me pare proprio una notizia. E, volendo essere ottimisti, anche il segnale che si possa costruire un'alleanza di centrosinistra lasciando i demagoghi fuori dalla porta.

Il PD che mi piace, la Toscana che mi piace

La reazione di Enrico Rossi al folle gesto razzista di Firenze è di quelle che ti lasciano orgoglioso di essere toscano.
Questo volantino, è di quelli che ti lasciano orgogliosi di essere del PD, del PD della Toscana.
Pippo Civati, che di battaglie contro il razzismo e la stupidità può insegnare qualcosa a tutti noi, dice: "mi permetto di aggiungere tutta Italia".
Ecco, questa cosa la dovrebbe dire quanto prima il segretario nazionale del PD (e magari anche il Presidente del Consiglio).

martedì 13 dicembre 2011

Uomini e bestie

Se ne parlava proprio ieri.
"I razzisti vanno contrastati in tutti i modi. Anche con l'ironia, perché farli sentire idioti è il primo modo per farli smettere di essere bestie e farli diventare umani."
La differenza è che oggi non c'è nessun motivo, e nessuna voglia, di fare ironia.
Una bestia bianca che uccide uomini neri, nella culla del Rinascimento.

lunedì 12 dicembre 2011

Contro il razzismo. Sempre.

Ho sempre guardato al diverso più con curiosità che con paura. Sarà per i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori e i miei nonni, sarà perché sin da piccolissimo mi divertivo a interagire con gli stranieri che venivano a fare campeggio in Italia.
Sarà perché sono nato dalla parte giusta del mondo, non tra gli ultimi e nemmeno tra i penultimi (termine rubato a Ilda Curti), ma in una famiglia che, senza grandi mezzi economici e con il limite dell'ossessione di mio padre di voler guidare, e la sua fobia per il volo, ha sempre pensato che viaggiare fosse una delle cose più importanti ed educative che ci siano. Viaggiare, vedere e toccare con mano la diversità, è il modo migliore per sviluppare la tolleranza.
Poi cresci e ti rendi conto che il razzismo è una cosa naturale, l'istinto che ti rimane in eredità da quando gli uomini erano animali e non persone civili. Poi cresci e ti rendi conto che la paura del diverso è soprattutto paura della miseria, della povertà, di dover dividere le tue risorse con altri.
Non mi scorderò mai di quando arrivarono i primi immigrati magrebini ai Boschi, un paese comunista e solidale, e si crearono i primi disagi. Perché le stesse persone che sulla spiaggia erano gentili con i vu' cumprà, ci scherzavano come si fa con gli amici, e magari gli offrivano due fette di pane al pomodoro e un po' d'acqua, non volevano i marocchini come vicini. Una parte della comunità, i miei in testa insieme a Sonia, si adoperò per far cadere la barriera di diffidenza e disagio reciproco, e tutto si risolse. Però non mi scorderò mai come, nell'incontro pubblico che venne organizzato, un bravissimo signore antirazzista snocciolò i dati degli stranieri residenti a Lari: "X marocchini, X senegalesi, X tunisini...e poi vabbé, 2 tedeschi in pensione, 3 svizzeri e 2 americani di Camp Darby".

Non avevo ancora 18 anni, ma mi alzai in piedi: Scusi, perché ha detto vabbé? Sono stranieri anche loro, no? E aggiunsi provocatoriamente: uno degli americani di Camp Darby è anche nero...allora non è il colore della pelle il problema, il problema sono i poveri.

Più che giro il mondo a spaccare pietre, più mi accorgo che avevo drammaticamente ragione: il colore della pelle non conta (quasi) nulla, proprio come per le pietre che spacco: ci sono basalti neri e rioliti chiare, e poi ci sono un sacco di daciti nere come i basalti, però se le rompi e guardi di che minerali sono fatti allora capisci davvero cosa sono. Così vale per gli uomini: meglio guardarli bene, da vicino e dentro.
Così vale per gli uomini: in Burkina sono tutti neri. Il vescovo è pieno di oro e pesa 150 kg, i ministri hanno l'aria condizionata e vivono nell'opulenza, e poi ci sono i bambini che muoiono di fame o di malattia. In Etiopia sono tutti neri, più o meno: i professori universitari vivono come noi, gli autisti della Rainbow sono fortunati perché hanno un buon lavoro (e buone mance) perché portano in giro i turisti, ma se nasci in un villaggio di campagna è bene che tu sia il figlio del capo villaggio, se no ti aspetta una vita dura, ed è molto molto difficile, studiando o lavorando, salire i gradini di ceto sociale.
Il colore della pelle non è così importante, no.
Mi divertivo a vedere i fascistelli della mia età sbavare dietro a Naomi Kampbell, più che a Claudia Schiffer, e scommetto che anche il WASP più stronzo della South Carolina nemmeno si accorge che Sofia Vergara è di razza ispanica e non bianca caucasica (come dicono negli USA, ignorando che la Spagna sia in Europa, figuriamoci se abbiano una idea di cosa sia e dove sia il Caucaso).

Ecco, dopo i fatti di Torino, dovremmo tutti riflettere su questo. Tutti i cittadini italiani, non solo tutti i cittadini di Torino dovrebbero ringraziare Ilda Curti per il lavoro che fa quotidianemente e riflettere su quello che scrive. Una lezione per tutti.
Io sono contento di essere in buona compagnia: con Federico Russo, che su facebook ci dice che anche a Pisa, ogni tanto si leva qualche stronzo che dice che si fa troppo per i ROM, con Stefano Landucci, che gli fa da eco: per non sentirci colpevoli, l'unico modo è saper distinguere ciò che è giusto da ciò che porta consenso.

I razzisti vanno sempre contrastati, sempre, non bisogna mai arretrare. E tutti i giorni dobbiamo anche combattere il razzista che si nasconde in noi.
Perché il razzismo è la spiegazione primordiale, istintiva a tutti i mali: è colpa dei ROM se non sei più vergine, come è colpa dei ROM se ti rubano in casa. Un ragazzo di Stagno con problemi di droga rubò in casa dei miei nonni; prese uno yogurt dal frigo, ne mangiò mezzo e lo lasciò aperto sul tavolo di cucina, prima di scappare con la macchina rubata a mio cugino: "classico modus operandi degli zingari", chiosarono i Carabinieri, due giorni prima di beccarlo con le mani nel sacco.

I razzisti vanno contrastati in tutti i modi. Anche con l'ironia, perché farli sentire idioti è il primo modo per farli smettere di essere bestie e farli diventare umani. Non è una battaglia facile, almeno, non sempre è una battaglia facile. In alcuni casi fortunati lo è: e ora sputatevi in faccia a vicenda, sporchi ebrei!

Razzisti? Stupidi? O semplicemente stitici?

Ripensavo alla performance di Benigni qualche giorno fa da Fiorello, e a quanto possa arrivare la stupidità umana.
Un paio di esponenti di primo piano del PDL di Reggio Calabria hanno definito Benigni: "un miliardario, comunista, ebreo".
Ovviamente, come spesso accade (vedi tunnel della Gelmini), il peggio succede quando si cerca di mettere la toppa: "Non ho difficoltà a definire ebreo chi è miliardario ed ostenta umiltà e parsimonia. Il fatto che io non provi simpatia verso il popolo ebreo, non credo sia un’offesa".
A voler essere seri si dovrebbe far riflettere sul fatto che il problema non è provare simpatia e antipatia, è usare il termine ebreo per offendere qualcuno. Perché se avesse detto che Benigni è un miliardario che fa i soldi sparando cavolate, allora le cose sarebbero state diverse.
Però io credo che il miglior modo per sconfiggere la stupidità e la cattiveria umana sia l'ironia.
E allora, forse, basta rispondere loro con un paio di strofe dell'Inno del corpo sciolto:
" Ci hanno detto vili, brutti e schifosi,
ma son soltanto degli stitici gelosi."

lunedì 5 dicembre 2011

Le leggi ad personam non sono ancora finite

Che dire di questa manovra?
Che Monti è una persona seria, che le lacrime del Ministro Fornero ci son sembrate sincere, che la manovra è dura ma necessaria e abbastanza equilibrata.
Però, di questa manovra e di questo Governo c'è da dire una cosa fondamentale, che secondo me tutti i commentatori tendono a sottovalutare: il Governo sarà tecnico, e composto di persone serie e competenti, ma ha bisogno di una maggioranza politica in Parlamento.
E come sappiamo, la qualità del parlamento (specie del gruppo PDL) è estremamente bassa, e come è inevitabile, Monti tiene più al sostegno del PDL, che a quello di PD e Terzo Polo: mettetela come volete, le elezioni le han vinte loro.
E allora, non vi meravigliate se le due misure economiche più giuste e necessarie non passeranno mai: l'aumento dell'IRPEF per i redditi più alti, e una qualsivoglia patrimoniale.
E se vi chiedete perché il PDL non le lascerà passare mai, rispondetevi così: chi è il più grande contribuente italiano? E chi è quello che ha maggior patrimonio? Temo che la risposta sia: il padrone del PDL.

Quindi il problema non è il Governo, il problema è il Parlamento. Il Governo Monti è una soluzione tampone, la vera soluzione del problema Italia è cambiare il Parlamento. Elezioni.

giovedì 1 dicembre 2011

Auguri a Stella (e alla sinistra)

Oggi è il compleanno della mi' sorella. Io e Stella ci siamo sempre voluti un gran bene, e si è sempre fatto delle gran litigate: tirate di capelli, oggetti che volavano, una volta si ruppe anche il vetro fumé dell'orribile tavolino da fumo del salotto anni '70.
Fino a un certo punto. Le nostre litigate non sono andate diradandosi col tempo, si litigava quasi tutti i giorni e poi, potevamo avere 12 e 14 anni o giù di lì, s'è smesso di punto in bianco. Senza dircelo, avevamo entrambi realizzato che eravamo troppo grandi per litigare, perché litigare è roba da bimbetti. I grandi hanno un modo più evoluto di risolvere i conflitti.

Ecco, il mio augurio è che a sinistra, la patria dei litigi, si cominciasse a pensare lo stesso: Ichino e Fassina, siete troppo grandi per litigare. Pisapia e Boeri, idem. E così via, dalla Direzione Nazionale del PD all'ultimo circolo di campagna.
Ovviamente, i miracoli possono accadere, ma come per i due mandati al Parlamento, ne vedo già un paio pronti a chiedere una deroga: WV e MdA, per non fare nomi. Litigare è roba da bambini, e quando s'invecchia si ritorna bambini, no?