giovedì 5 gennaio 2012

Lasciate che gli ispettori vengano a me

Un turista svedese arriva in Italia e legge che il 31 dicembre ci sono stati molti controlli della finanza in una nota località turistica.

Il giorno dopo, il turista svedese legge i commenti di Cicchitto, Santanché, Gelmini, Sindaco, assessore e albergatori di Cortina: "un attentato a chi lavora!, uno stato di Polizia!, un danno d'immagine per la città!, si colpisce la ricchezza!".

Il giorno dopo ancora, il nostro amico turista apre ancora i giornali e legge che quello stesso giorno le entrate dei bar, negozi, ristoranti, hotel a Cortina sono aumentate del 400% rispetto all'anno prima. Nessuno di quelli del giorno prima dichiara: "in effetti ci siamo sbagliati, la presenza della finanza porta fortuna, fa girare di più l'economia".
Nel frattempo, da Portofino a Taormina, passando per San Gimignano e Sorrento, non c'è uno straccio di Sindaco o assessore al commercio che reclami: "aiutate anche il turismo del mio povero paese in crisi, mandate anche da noi, tutti i giorni, gli ispettori della finanza.

Ora, dico io, c'è qualcuno che si propone volontario per spiegare al malcapitato turista svedese il perché di questo incredibile comportamento italico?

Mentre voi ci provate, io vado all'asta a comprarmi un macchinone: perché in Italia c'è pieno di poveri con macchine di lusso. Qualcuno dovrà pur venderla per far fronte alle ristrettezze economiche, no?

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