sabato 7 gennaio 2012

I tetti delle stalle, i tordi e la salvia

Per il trentesimo di Monica (a proposito, correte a farle gli auguri, non vi vorrete mica far precedere dal salutatore di Pontasserchio o da quello di San Giusto?), ci siamo messi a cercare immagini del tetto delle stalle (il perché ve lo spiego tra un anno).
E così, dalle vecchie foto ai vecchi filmini, per assurdo, mentre arrivava il compleanno di Monica, abbiamo guardato indietro nella mia vita. E' stato bello e divertente, dalla cena di classe alle tre campane, all'occupazione del liceo del '90 (riprese e servizio di un giovanissimo ma molto professionale Alessandro Volpi), nevicate di 20 anni fa, una bellissima cena con i miei nonni di Lari e mio padre impegnato nella costruzione di un improbabile tagliaerba, tra le bestemmie del mio nonno Mario.
Pareva una vita fa, con la radio e la TV che parlavano in televisione della nascita del PDS, dell'Unione Sovietica. Ed era una vita fa.
Alla fine Monica mi ha chiesto cosa provavo, ed io ho pensato quanto tempo era che non pensavo ai miei nonni.
Ieri sera è venuto un Tizio da noi per "regalarci" una bellissima macchina che purifica l'acqua con l'osmosi inversa. Dopo un po' di terrorismo psicologico (come se l'acqua che bevessimo fosse tutta arsenico, nitrati e calcoli ai reni liofilizzati), ci ha illustrato il regalo: la macchina costerebbe 2800 EUR, ma loro ce la regalano, se si fa un contratto di manutenzione per 10 anni a 279 EUR l'anno, ovvio, pagamento anticipato.
Volevate sapere quanto era che non pensavo ai miei nonni? Meno di un giorno, perché la vista di quel preventivo mi ha fatto tornare in mente il famoso ristorante di Geppe all'Acquabona (quello che poi è divenuto quello dei 5 fratelli Sangiorgi, per quelli che frequentano la 206).
Il mi' nonno Mario lo portava sempre a esempio, perché andavi lì a pranzo, negli anni '50 e ti regalava i tordi. Però ti faceva pagare la salvia, 2 lire a foglia.
Sì era una vita fa, però certe cose restano dentro di te per sempre. Per fortuna.

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