giovedì 19 gennaio 2012

A Pippo quel che è di Pippo, a Matteo quel che è di Matteo

Novembre 2010, una strana coppia prova a cambiare la politica italiana. Nasce Prossima Italia.
Poi uno dei due va ad Arcore, nascono incomprensioni, le strade si separano.
Novembre 2011: Pippo Civati a Bologna con Debora Serracchiani, proseguendo il cammino per la Prossima Italia. Matteo Renzi fa il suo one man show, il Big Bang.
Chi mi conosce sa che sono di parte. Da quando ho avuto la fortuna di conoscere Pippo di persona, a chi mi chiede cosa ne penso, rispondo sempre lo stesso: ogni volta che parli con Pippo c'è sempre qualcosa di nuovo, un passo in avanti, ne esci sempre arricchito.
Chi mi conosce meno, e pensa che sia un rottamatore, mi chiede anche che penso di Matteo Renzi. E io rispondo: che è un ganzo, che sa comunicare, ma che se lo ascolti dieci volte dice sempre le stesse cose.
Però, mi dicono, uno è il Sindaco di un'altra città, e ha una grandissima visibilità mediatica. L'altro lo conoscono solo gli addetti ai lavori.
Forse è vero. Però a volte il lavoro paga.
Perché a volte la gente si stanca un po' dei fenomeni mediatici, e quelli dei media riconoscono i meriti a chi li ha. Ognuno raccoglie un po' quello che semina.

Noi di Prossima Italia, domani in assemblea nazionale del PD presenteremo un ordine del giorno, che segue quello che presentammo qualche mese fa, e che, se passerà, darà a tutti voi il diritto di scegliere con le primarie i parlamentari del PD.
Quindi grazie a Ezio Mauro per aver rilanciato la campagna delle primarie.
E quando voterete alle primarie, per chiunque voterete, ricordatevi di ringraziare chi, con il suo lavoro forse oscuro ma tenace, vi ha dato il diritto di votare alle primarie.

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