domenica 23 settembre 2012

Non sono Pasquino. Però dico quello che penso.

(anche se alcuni sostengono che si mangia meglio a casa mia che da Pasquino alla Sterza, l'unico Pasquino noto ai più).

Cristian Pardossi, che è uno che apprezzo di più tra "coloro che apprezzo di meno" (nel senso dei giovani strutturati obbedienti del PD), ha scritto questo, senza peraltro taggarmi, cosa che avrei preferito, perché parlare nel viso è sempre meglio che parlare alle spalle. Però capisco che si sia sentito punto nel vivo e abbia pensato che non merito il suo rispetto.

"Piccoli politologi crescono. Stamani ho appreso che sarebbe bene che in Toscana il PD perdesse un po' di tornate elettorali, almeno si ripristina la democrazia. Sì, va bene, la teoria dell'alternanza la conosco. Ma un conto è se me ne parlano Pasquino, Morlino, e Della Porta. Un conto è se ne lo dice un dirigente regionale del mio partito. Mala tempora currunt..."

Ovviamente Cristian parlava di questo.

Non conosco Morlino e Della Porta, ma via via ho letto Pasquino (Gianfranco, non quello della Sterza) su l'Unità. Devo dire che Cristian ha ragione, la mia analisi è alla Pasquino dei poverissimi.

Ho solo due cose da dire a mia discolpa:

A) Che i giornalisti tagliano. Ma non ce l'ho con Mario Lancisi, ha fatto il suo mestiere, anche troppo bene. Io sono prolisso di natura, i giornali hanno i suoi spazi. Quindi la mia analisi è risultata ancora più semplicistica di quello che era. E i giornalisti scrivono quelle che per loro sono notizie. Ed è loro diritto giudicare quali sono notizie e quali no, e quindi tagliare una cosa piuttosto che un'altra

B) Di gran lunga più importante: io non ho chiesto, né mi piace particolarmente apparire. Però non mi piace nemmeno nascondermi. Quindi se uno mi fa una domanda, io rispondo quello che penso. A costo di apparire banale.

L'altro giorno, vista una cosa sul corriere.it mi sono permesso di scrivere una cosa anche sugli enti locali, senza avere fatto il master in gestione sussidiaria delle comunità umane ad Harvard. Per fortuna la cosa non è andata sul giornale e nessuno mi ha preso in giro. Ma avrebbe potuto farlo, con ragione. Per dire, Monica me ne ha cantate quattro sul mio modo semplicistico di proporre riforme di questo tipo. Però, insomma io la pensavo così.

Comunque vada, io continuerò a dire quello che penso. E finché questo partito, pieno di difetti, ma molto meglio di tutti gli altri, avrà sedi di discussione cui sarò chiamato a partecipare, continuerò a discutere con Cristian. Poi io penserò che un ragazzo così intelligente potrebbe trovarsi un lavoro altro dalla politica, e fare politica per passione, così sarebbe più libero e potrebbe esprimersi al massimo delle sue capacità, e lui potrà continuare a pensare che i dilettanti come me non devono permettersi di parlare di politica, e che le analisi di isotopi che faccio al CNR, di cui vado tanto orgoglioso, non servono a nulla e sono spreco di denaro pubblico. E magari, parlando di consumo del territorio, continueremo a pensarla alla stessa maniera.

Ad uso di Cristian, e di chi può essere interessato, riporto il pezzo completo. Ma, ripeto, ha fatto bene Lancisi a tagliare questa parte a scapito di altre cose, giornalisticamente questa non era una notizia. Era una cosa da livello Pasquino (quello della Sterza):


"Pisa non è molto diversa dal resto dell’Italia, dove la gerontocrazia impera, e non solo in politica. Però per la politica è più grave, perché per governare la società si ha l'obbligo morale di dare il buon esempio. Le solite facce si mantengono meglio dove c’è il sistema di potere non teme ricambio: la Lombardia passata da DC-PSI a DL-Lega, con le stesse persone, o la Sicilia dove ancora oggi comandano i vecchi democristiani. La Toscana è una regione rossa dove la sinistra è al potere dal dopoguerra, con esperienze di buon governo nemmeno paragonabili a quelle sopra citate. Però sapere che con le elezioni non cambierà nulla permette di disporre di moltissime cariche. E questo salda i legami tra i potenti e li mantiene in vita a lungo."

Sul Tirreno è uscita così:
"Anche a Pisa la gerontocrazia impera, e non solo in politica. La Toscana è una regione con esperienze di buon governo. Però anche da noi la classe dirigente appare inamovibile."... "La sinistra è al potere dal dopoguerra. Sapere che con le elezioni non cambierà nulla permetti di disporre di moltissime cariche. E questo salda i legami tra i potenti e li mantiene in vita a lungo".




2 commenti:

  1. prima ho parlato "francamente" adesso non capisco che cosa meni scandalo di fronte a parole che tanti, molti più di quanto sembri, pensano! Non condivido nemmeno Samuele che si giustifica di una normale riflessione! Se siamo a questo significa che Samuele ha reso pubblico due cose:
    1 - ha ragione;
    2 - il progetto del Partito Democratico sta fallendo...

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  2. si, si, va bene tutto, ma che tu ti senta ora di rispondere alle critiche di Cristian Pardossi e' un indice di preoccupante involuzione

    ma in questo cazzo di partito non c'e' nessuno che abbia del sano razzismo culturale nei confronti di ragionamenti (e non di persone, non cado nel tranellino) che non farebbe nemmeno il mio bimbo di 2 anni e mezzo? si deve perdere tempo a sottolineare la "passione" di certi dirigenti inamovibili la cui unica vera passione è di essere inamovibili?

    SVEGLIAAAAAAAAA!!!!!

    rani

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