giovedì 7 febbraio 2013

Oggi - Da Grosseto a Riparbella, passando per Pontedera

Ieri si è aperta la mia campagna elettorale vera.
Mattina mercato, con Pippo Civati e i GD, poi volantinaggio davanti alla mensa universitaria, pizza e cecina al Montino, e poi l'iniziativa cui tenevo di più: Con la cultura si mangia.
Alle 20 partenza a corsa per Grosseto, bufera di neve tra Scarlino e Giuncarico, un po' bella gente e una iniziativa interessante a Grosseto.

Stamani si riparte da Grosseto, sempre con Pippo Civati, si rientra al CNR, dove gli offro un caffé e gli mostro il "mio" laboratorio. Pippo rientra dove c'è più bisogno di voti (al nord), io riparto per andare con i giovani democratici all'uscita delle scuole di Pontedera, e poi ai cancelli della Piaggio. Stavolta i GD sono in grande stile: pulmino addobbato e munito di segretario regionale dei GD toscana. Ganzo.

Le scuole di Pontedera! Dopo il 1990 ci ero stato solo un paio di volte. Quasi non le riconoscevo, non le aule nuove che ci fecero dopo che si occupo' nel '90, ma nemmeno il mio vecchio Liceo. L'unica cosa rimasta uguale è la palestra, che però si trova in una via che prima non esisteva: via Giuseppe Salcioli. Già, ai miei tempi Giuseppe Salcioli ancora ci insegnava al liceo, prima che il male se lo portasse via. E' un attimo e mi rivedo al funerale, piazza del Comune di Pontedera piena, e mi raccomando "vieni con la bandiera della FGCI, perché il Salcioli era fissato coi giovani". E ci andai, e imparai dai grandi a mettere la bandiera a mezz'asta e con il nastrino nero del lutto.

Gli studenti delle superiori quando escono da scuola sono sempre allegri. Sono un "pubblico" più facile del mercato e degli universitari, che se non ti votano ti guardano male e non ti prendono nemmeno il volantino. I sondaggi dicono che andiamo meglio tra i giovanissimi che nella fascia 25-30, e forse, a vedere le facce di quei ragazzi, hanno proprio ragione.

Poi l'efficiente organizzazione dei GD ci fornisce di un pranzo volante (le lasagne della nonna del Ragaglia!) e via, ai cancelli della Piaggio.

Con gli operai e gli impiegati della Piaggio va anche meglio: il volantino lo prendono tutti, e devi stare attento a distribuirli alla svelta, perché si offendono se non glielo dai. Sono stanchi, ma un sorriso non te lo negano. Vedi che si fidano di te, si fidano del PD. Forse tutto questo parlare di lavoro, lavoro e lavoro di Bersani a qualcosa serve. Bene.
Scambiamo due parole con un sindacalista FIOM, Massimiliano Carloni, che ci racconta di come ci sia poco lavoro, di come i precari, quelli che hanno meno tutele, ogni anno lavorino sempre meno (nel 2012 tre mesi, nel 2013 non se ne parla, per ora), delle delocalizzazioni e quando gli chiediamo quale sia il problema più sentito ci spiega che gli operai, più che alle condizioni di lavoro, pensano al lavoro: "Anche chi ora lavora, teme di non lavorare domani". Già, figuriamoci gli altri.

Poi c'è un'ora di Monica e Filippo. Per fortuna.

Poi si torna a Pisa al lavoro. E dopo cena si va a Riparbella.

E intanto ti prendi un minuto e leggi il blog di Pippo Civati. E la cosa più bella non è quando parla bene di te, che fa sempre piacere. Pure troppo. Ma vedere che se ne torna a casa dalla Toscana ispiratissimo. E scrive questi capolavori. Perché in campagna elettorale si deve parlare delle nostre proposte e non insistere troppo sul demonizzare l'avversario. Però con l'ironia sì, assolutamente sì.



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