lunedì 23 luglio 2012

Conoscete mica 30.000 iscritti al PD che...

...abbiano voglia di sostenere cinque referendum?

Perché a me piace molto fare polemica, quando non mi fanno votare m'arrabbio, e poi ci ripenso, m'accorgo che mi hanno preso in giro, e allora è ancora peggio.

Però insomma questa accusa di voler pensare sempre e solo alle nostre beghe interne (=del PD) non mi va giù e nemmeno quella di essere polemico a tutti i costi.

Perché la mia vita è fatta di uno stipendio bloccato (e per fortuna che c'è, finché l'Italia non fallisce), di trasformare le ex stalle dei maiali di Nonno Mario in una casa (con le banche che non danno i mutui), di un lavoro che mi piace un sacco (e che mi piacerebbe molto di più se avessimo fondi per fare ricerca).
La mia vita è fatta di una famiglia non a norma (perché sui diritti civili in Italia non hanno problemi solo le coppie gay), ma che si basa sull'amore, di un figlio che si spera arriverà, magari prima della fine dell'anno, e allora vorrei che avesse buone scuole, un posto bello in cui crescere, un Paese più libero e solidale, e magari vorrei che da grande potesse sposarsi (con una persona che ama, del suo sesso o dell'altro sesso).

E a mensa al CNR, alle cene con gli amici, anche alle riunioni di partito parlo cento volte di queste cose e cinque volte di regole, primarie, ricambio, democrazia interna (perché queste cose mi stanno sul cavolo anche a me, basterebbe fossero acquisite e si potrebbe non parlarne più).

Ecco allora questo weekend noi, noi contestatori, noi preclusi, noi-che-si-parla-sempre-di-primarie, siamo stati ad Albinea, per parlare della Prossima Italia.
Il Fatto quotidiano dice che, in tre giorni, avremmo deciso che se il PD va con l'UDC allora si lascia il PD. Poi però, nel video allegato Pippo, Thomas, Dino e Giulia non dicono proprio così. Comunque va bene lo stesso.

Il fatto però è che, ad Albinea, avremmo deciso di provare a fare una cosa: dare la parola agli iscritti e agli elettori del PD, su cinque cose concrete. Alla faccia di chi parla sempre di nomi e di primarie: fisco, diritti, ambiente, spesa pubblica e alleanze. Per fare questi referendum ci vogliono le firme di 30.000 iscritti al PD. Allora, anche a chi ci accusa di essere polemici, chiediamo: li facciamo questi referendum? Perché quando non si vota, si urla, ma quando si vota poi sappiamo essere leali: in democrazia si fa così.

Nessun commento:

Posta un commento