C'era la Direzione Regionale del PD, e ci sono andato più per dovere, che per piacere. Chissà perché, sugli oltre duecento membri, questo dovere lo sentiamo in pochi...
Ma queste son quisquilie. Il fatto è che Enrico Rossi ha fatto un intervento di quelli che, secondo me, lasciano il segno. Un intervento che, nel mare agitato della politica nostrana, per me è una vera e propria bussola.
Come alcuni di voi sanno, cerco di prendere appunti alle direzioni e alle segreterie regionali, e poi li invio a chi è interessato. I miei appunti sconclusionati all'intervento di Enrico Rossi, invece, voglio metterli qui, come base di una riflessione comune.
Ringrazio il nostro presidente per avermi dato il placet, e spero di non aver travisato troppo.
Se vi interessa anche tutto il resto, scrivete a samuagos@gmail.com. Anche perché molti altri interventi sono stati veramente belli e interessanti.
Buona lettura e ricordate: sono solo i miei appunti sconclusionati (dal vivo era molto molto meglio).
Enrico Rossi: Rispondendo a chi mi critica di aver espresso pubblicamente le mie opinioni sul partito, non credo si possa impedire al Presidente della Regione Toscana di avere una opinione politica. Secondo me era opportuno esprimersi sul rinnovamento anche perché è plausibile che possano esserci presto le elezioni e secondo me se ne può discutere con serenità e in maniera collettiva. Credo che la segreteria nazionale sia balcanizzata, non sufficientemente forte, non sufficientemente rappresentativa, pur se composta da elementi di valore. La direzione nazionale è troppo grossa e non discute come si dovrebbe.
Credo che chi ha avuto direzione politica negli ultimi 15 anni abbia esaurito il suo ruolo e credo che il segretario nazionale debba promuovere il rinnovamento. Ho girato il mondo dei “giovani” e ho visto buona qualità all’Aquila, vado volentieri domenica da Civati a Bologna, e passerò anche da Renzi anche se ho l’idea che lì il gioco di squadra non ci sia. Secondo me questo rinnovamento è necessario quanto fisiologico. Alla mia età si ha anche il gusto di vedere a chi passare il testimone e vedo un sacco di gente in gamba, quindi non credo abbiamo problemi a promuovere il rinnovamento e non credo di danneggiare il partito se sollevo certo tema. Di certo questo argomento non deve essere usato come una clava: parlo di rinnovamento e non di rottamazione. Ad esempio, se chi ha avuto ruoli di direzione politica negli ultimi 15 è giusto che si occupi di altri, secondo me è giusto che ci siano poche eccezioni, convalidate dalla primarie, per i due o tre mandati parlamentari
In vista delle elezioni, è inutile negarlo, c'è sul tavolo il problema della nostra leadership. Per me il nostro candidato premier deve essere Bersani, e prima il partito decide su questo, meglio è.
I tagli alla Regione cambiano la natura della nostra presenza della Regione: dobbiamo essere consapevoli di questo. Dovremo essere capaci di essere più presenti in altro modo, perché possiamo contare su molte risorse in meno.
Ogni programma per un nuovo governo del Paese non può non partire dall’abbattimento del debito: mettiamoci dentro la patrimoniale, rivediamo le pensioni di anzianità, rimettiamo l’ICI, facciamo tutto questo perché la nottata non passerà. Per vincere le elezioni la prima cosa da dire chiaramente è questa: sacrifici equi e distribuiti per abbattere il debito pubblico.
Noi dobbiamo dire chiaramente che siamo la forza che vuol salvare il paese e rilanciarlo. Per uno scatto di questo tipo, per essere credibili, insieme a Bersani come candidato premier, ci vuole una classe dirigente rinnovata.
Sottoscrivo tutto, e mi piacerebbe vedere Enrico Rossi ministro del governo Bersani.
RispondiEliminaLo statuto si rispetta. Però io preferirei Bersani ministro del governo Rossi :-)
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